giovedì 28 marzo 2013

QUELL'ASCIUGATOIO MAI LEVATO


È il momento dell’addio, il momento delle confidenze estreme tradotte in gesti, o meglio nel gesto. Un gesto che impegna noi tutti nell’attuazione che è la costruzione della comunità così come l’ha voluta il Maestro: il farsi servi gli uni degli altri.

Vi ho dato l’esempio affinché come ho fatto io facciate anche voi.

L'obiettivo non è fare il bene o diventare umili o, meno ancora, imitare Lui; l’obiattivo vero è entrare nel mistero di Dio. ?Per fare questo è indispensabile spogliarsi di tutto ed eliminare quelle barriere che ci impediscono di entrare in questa meravigliosa logica: Depose le vesti. Mi sembra una sottolineatura bellissima: L’incontro avviene quando abbiamo il coraggio di condividere la nostra fragilità.

Questo amore che non arriva solo fino agli amici ma anche a colui che da lì a poco, uscendo dal cerchio dell'amicizia, si troverà immerso nel buio (la scritture dice che, uscendo dal cenacolo “era notte”).

Colui che era in forma di Dio assunse forma di uomo, anzi, di servo - leggiamo nella seconda lettura-. Gesù ha davvero assunto i panni del servo. E sono panni che restano, perché quando nel vangelo leggiamo che Gesù ha ripreso le sue vesti, non viene detto che l’asciugatoio se lo è levato... lo ha tenuto. È rimasto quel segno del servizio... è rimasto per sempre.

Chissà... forse lo ha tenuto per me, per te affinchè guardando a Lui, anche noi potessimo comprendere cosa significa “vi ho dato l’esempio”.
 

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