sabato 2 novembre 2013

CHIEDIMI COME SONO FELICE ...


Le nove beatitudini: la carta di identità del cristiano.

Esse riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di solidarietà. Disegnano un modo tutto diverso di essere uomini, amici dell’uomo e al tempo stesso amici di Dio, che amano il cielo e che si prendono cura della terra. Ci delineano i tratti di una santità capace di affascinarci: sedotti dall’eterno eppure innamorati di questo tempo difficile e confuso. Questi sono i santi!

Beati i miti perché erediteranno la terra: soltanto chi ha il cuore in pace garantisce il futuro della terra. Dovunque - nelle nostre famiglie, nelle comunità, nella società - possiamo vedere che solo chi ha il cuore più limpido indica la strada, chi ha molto pianto vede più lontano, chi è più misericordioso aiuta tutti a ricominciare.?Così Dio interviene nella storia. Ma come interviene??Lo fa attraverso i suoi amici; attraverso il popolo delle beatitudini. Il Vangelo ci presenta nelle beatitudini la regola della santità; non evocano cose straordinarie, ma vicende di tutti i giorni, trama di situazioni comuni, fatiche, speranze, lacrime. Nel suo elenco ci siamo tutti: i poveri, i piangenti, gli incompresi, quelli dagli occhi puri. E c'è perfino la santità delle lacrime, di coloro che molto hanno pianto, che sono il tesoro di Dio.?Le beatitudini compongono nove tratti di due volti: il volto di Cristo e il volto dell’uomo. Fra quelle nove parole ce n’è una proclamata e scritta per me e per te che dobbiamo individuare e realizzare,. Una parola che ha in sé la forza di farmi più uomo e racchiude la mia felicità. Su di essa sono chiamato a fare il mio percorso per un mondo che ha bisogno di esempi raccontabili, di storie del bene, di cuori puri e liberi che si occupino della felicità di qualcuno. E Dio si occuperà della loro: “Beati voi! Felici!”.