lunedì 25 febbraio 2013

L’OSTERIA DI TWITTER E LE SCARPE ROSSE DEL PAPA




Più che un grande seduttore come il suo predecessore, di Benedetto XVI la storia tramanderà quel pudore quasi monastico, sobrio ed essenziale di un uomo che ha messo al centro di tutto il suo pontificato il racconto della splendida avventura della storia della salvezza. Quasi disturbato dal frastuono disordinato del mondo d'oggi, questo amabile cercatore di Dio ha tentato di spiegare in tutti i modi che il Papa non è una rockstar e non è a lui che si deve guardare: al cuore della storia umana ci sta il mistero del Dio incarnato. Nasceva qui, alle sorgenti di una storia d'amore che il mondo giudicò paradossale e ambiziosa, quel suo continuo invito a tornare all'essenziale, di risalire come salmoni alla sorgente, di riappropriarsi del fascino iniziale di Gesù di Nazareth. Chi lo ha preceduto ha usato il simbolismo dei gesti per far breccia nel cuore delle masse: fu un tripudio colto in istantanea perché il gesto conquista nell'attimo stesso in cui viene compiuto. Benedetto XVI più che dei gesti fu quasi un orafo della parola e la parola chiede tempo per sedimentarsi, interpellare, scuotere e riaccendere i passi dell'uomo. Con lo strumento della parola – affinato dalla contemplazione del Mistero di Cristo – ha invitato l'uomo a fare esperienza di un Dio che per le sue irruzioni s'avvicina più all'indiscrezione di uno straniero che alla discrezione di un familiare: è come se il Papa avesse voluto porre l'accento sulla dimensione di sorpresa della realtà cristiana, quasi un decretare la necessità di lasciarsi sorprendere per diventare veri. Forse anche innamorati, dal momento che la fedeltà è il nome dell'Amore che perdura nel tempo.
La storia la scrivono i vincitori: ragione per cui, forse, questo Papa sarà ricordato per le sue dimissioni piuttosto che per le sue innamorate incursioni dentro il mistero dell'esistenza letto alla luce della Rivelazione. La storia della Scrittura, invece, è l'unica storia scritta da un popolo dichiarato perdente: in quella sconfitta, però, ancor oggi brilla il fascino di una Grazia divina sempre all'opera nel cuore della storia. In Occidente non esiste la cultura del perdente, solo l'esaltazione del vincitore. Ma se è nella sconfitta che si manifesta la gloria dell'uomo, allora il gesto di dimissioni di Benedetto XVI rimane la “lectio magistralis” di un papa-teologo tutto teso a tratteggiare il vero volto dell'uomo. Un Papa che riconosce la sua fragilità e la sua stanchezza è un Papa che ad un mondo condannato a rimanere giovane ricorda la nobiltà della finitezza del limite umano. Letto così, il suo rimarrà uno dei più grandi atti di governo compiuti in secoli di pontificato: se governare è servire e servire è amare, qualsiasi innamorato avverte la responsabilità di non intralciare con i suoi limiti il passo della sua Amata. Fino a lasciarla correre tirandosi umilmente in disparte.
Ci sono incontri che ci cambiano e di essi ce ne rendiamo conto solo molto tempo dopo; nel Vangelo sono gli apostoli stessi ad intuire, a fatti avvenuti, cos'è capitato loro. C'è un'intelligenza nascosta dentro il grembo degli avvenimenti che chiede tempo e pazienza per essere adocchiata e forse anche compresa. Nel suo primo volume della storia di Gesù di Nazareth, Benedetto XVI chiese – assieme alla possibilità di criticarlo - un “anticipo di simpatia” nel leggerlo, senza la quale non ci può essere vera comprensione. Lo chiedeva del libro ma forse era la giusta direzione nel leggere l'intero suo pontificato, quasi che senza un pizzico di simpatia nei suoi confronti, avrebbero prevalso ancora una volta i luoghi comuni. Infatti l'interesse per le sue scarpette rosse ha impedito ad una fetta di mondo di cogliere i piccoli segni attraverso i quali stava preparandosi a firmare una delle più grandi rivoluzioni nella storia della Chiesa.

(da
Il Mattino di Padova, 17 febbraio 2013)

domenica 24 febbraio 2013

FOGLIETTO SETTIMANALE SELVA: 24 feb - 3 mar.


|INTENZIONI   SANTE   MESSE  PER  SELVA
 
Lunedì 25 febbraio. San Cesario di Nazianzo.  Santa Messa alle 8.30.
1.        Girardi Gianni                                                       4. Zugno Maria
2.        Guzzo Francesco e Amelia                                   5. Cauduro Primo, Isea e Seconda
3.        Secondo le intenzioni dell’offerente                     6. Secondo le intenzioni dell’offerente
 
Martedì 26 febbraio. Sant’Alessandro di Alessandria, vescovo. Santa Messa alle 18.00.


1.        Piovesan Augusto e Ida      2. Campagnola Giuseppe, Durante Massimo e Guizzo Giuditta


 
Mercoledì 27 febbraio. San Gabriele dell’Addolorata, religioso. Santa Messa alle 18.30 a Volpago.
1,    Barbisan Eliseo                                                       3. Per le Anime del Purgatorio
2.        Bon Luciana (Elda) e famigliari
 
Giovedì 28 febbraio. Sant’Osvaldo di Worcester, vescovo. Santa Messa alle 8.30.
1.        Liberali Dino e Cecilia                                           2. Per le Anime del Purgatorio
Venerdì 1 marzo. Primo venerdì del mese in onore del Sacro Cuore di Gesù.
Alle 15.00 Via Crucis, segue la Santa Messa.
1.        In onore del Sacro Cuore di Gesù                           2. Giusti Cirillo e Pedron Erina
Sabato 2 marzo.  Sant’Angela della Croce.
Sante Messe alle 16.00 in Casa di Riposo e alle 18.00 in chiesa.
1.        Carniel Antonio
2.        Soldera Amelia
3.        Secondo le intenzioni dell’offerente
4.        Piovesan Flora e famigliari defunti
5.        Mussato Lino, Zanatta Giovanni e famigliari defunti
6.        Gobbo Guido
7.        Secondo le intenzioni dell’offerente
8.        Barcè Carmela
9.        Piai Efrem e Vettoretti Natalia
10.    Giusti Cauduro Maria (Meruta) ottavario
11.    Martimbianco Ugo e Bardini Oliva                                                                             
Domenica 3 marzo. 3a del TEMPO di QUARESIMA   “C”.  
Sante Messe alle 8.30 e alle 10.30.


1.        Per la comunità parrocchiale                                     10. Bardini Mario                          

2.        Liberali Rita (trigesimo)                                            11. Defunti di Bardini Oliva

3.        Zanatta Giuseppina e tutti i famigliari                       12. Cassandro Bruno e fratelli

4.        Giusti Cirillo e Pedron Erina                                      13. Cassandro Aurelio  

5.        Anniversario di Gerardo e def.ti Pamio e Girardi      14. Marcon Duilio

6.        Martini Mercede e Baratto Melchiade                        15. Def.ti di Durante Silvio e Baldasso Regina 

7.        Cannata Antonella, Giuseppe e famigliari                  16. Martimbianco Augusto

8.        Semenzin Eugenio, familiari e defunti Michielin       17. Mussato Alfredo

9.        Osellame Aggeo e Rizzardo Ida                                  18. Cadorin Silvio e Rigato Amelia.

 

                                      COMUNICAZIONI     PER     SELVA

 

Oggi, domenica 24 febbraio. 2a del TEMPO di QUARESIMA  “C”.

·      L’Oratorio è aperto.

Lunedì 25 febbraio.

·      Dalle 10.30 confessioni e colloqui in chiesa.

Martedì  26 febbraio

·      Alle 20.30 incontro di formazione per catechisti e operatori pastorali a Giavera.

·      Alle 20.30 incontro per le coppie che celebrano gli anniversari di matrimonio, in chiesa.

 

 

Mercoledì 27 febbraio.

·      Alle   15.30 incontro del gruppo di terza media.

·      Alle 20.45 incontro del Consiglio di A.C. in canonica.

Giovedì 28 febbraio.

·      Alle 19.45 incontro giovanissimi di Selva e Santi Angeli.

·      Alle 20.30 incontro dei genitori dei fanciulli che riceveranno la prima comunione, in chiesa.

Venerdì 1 marzo. Primo venerdì del mese in onore del Sacro Cuore di Gesù.  

Astinenza dalle carni.

·      Alle 8.00 Via Crucis per i ragazzi delle primarie.

·      Alle 15.00 Via Crucis animata dai ragazzi di 2a media, segue la Santa Messa

·      Alle 20.30 incontro dei genitori dei ragazzi di 5a primaria, in chiesa

Sabato 2 marzo.

·      Durante tutto il giorno adorazione eucaristica a Volpago nella cappella, in chiesa.

·      Dalle 10.00 confessioni e colloqui in chiesa.

·      Dalle 17.00 confessioni e colloqui per tutti.

Offerte.

·      Per i fiori sono stati offerti € 10.00. Ringraziamo l’offerente. Il Signore ricompensa.

·      Dalle buste pasquali sono stati raccolti € 4.640,00. Ringraziamo tutte le persone e le famiglie che hanno offerto per le attività della parrocchia.  Il Signore ricompensa.

Funerale.

·      I famigliari della cara Maria Giusti Cauduro (Meruta) ringraziano tutte le persone che partecipano al loro dolore. Dalle cassette sono stati raccolti € 40,71. Il Signore ricompensa.

Nuovi catechisti

·      Stiamo cercando nuovi catechisti. Chi è disponibile parli con don Luigi.

Benedizione delle famiglie.

·      Continua in via Cauduri.

 

RINNOVO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
FINALITA’ E METODO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

                                                                                          

 Il Consiglio è un organismo di comunione ecclesiale per cui coinvolge le varie vocazioni e i principali servizi presenti nella comunità. Deve essere immagine della comunione del Dio Trinità dalla quale si origina la fraternità ecclesiale nella carità.
   E’ un organismo di programmazione e di verifica pastorale. Stende e verifica il Progetto pastorale parrocchiale, leggendo la situazione di vita dei vari membri della comunità.
   Il metodo “nuovo”, ma che Gesù ci ha insegnato per primo, è quello del discernimento evangelico. I pastori devono promuovere il senso della fede in tutti i fedeli educandoli ad un discernimento evangelico sempre più maturo. “I fedeli designati al Consiglio pastorale siano scelti in modo che attraverso di loro sia veramente rappresentata tutta la porzione del popolo di Dio” (CJC, can 512).

 

COMUNICAZIONI PER SELVA E SANTI ANGELI

 

Oggi, domenica 24 febbraio. 2a del TEMPO di QUARESIMA “C”.

·      A Volpago incontro dei genitori e ragazzi di prima media.

·      Dalle 9.30 ritiro per le famiglie a Milaico (Santi Angeli)

·      A Camalò festa della Pace organizzata dall’A.C.R.

Mercoledì 27 febbraio.

·      Alle 20.30 Lectio quaresimale per giovani in Seminario a Treviso.

 

mercoledì 13 febbraio 2013

BENEDETTO XVI. IL CORAGGIO DELL'INNAMORATO


Con addosso l'umiltà dei gesti semplici. S'era presentato al mondo in punta di piedi e forse un po' spaesato, come un umile servitore nella vigna del Signore; con la stessa umiltà s'è addossato la responsabilità di uscire dalla scena del primato. Gli anni ne hanno snervato il fisico e messo a dura prova la salute, ma rimane pure traccia di quell'animo che – stando alle sue parole – faticava sempre più a reggere il peso e le sorte del destino ultimo della fede cristiana. In queste ore il mondo sarà tutto chino a scovare traccia di motivazioni seconde che hanno spinto quest'Uomo di Dio a dimettersi: eppure questo gesto di straordinario coraggio rimane forse una delle pagina più belle di un Papa nel cui cuore il bene della Chiesa è sempre venuto al primo posto.
Quel 19 aprile 2005 a colpirci fu lo sguardo anziano – e forse il piglio un po' severo – di un Papa diverso da Giovanni Paolo II. E mentre il mondo esagerava con i paragoni ingombranti, Benedetto XVI mostrava l'umile presenza della sua figura. Colpiva quel suo imbarazzo di fronte alle folle oceaniche, eppure ne accettò la sfida mantenendo sempre fermo il suo punto d'arrivo: l'incontro con Gesù di Nazareth. Spiegò in tutte le lingue del mondo che il Papa non è una rockstar, ma ne accettò il rischio per far incontrare il volto di Cristo all'uomo contemporaneo. Al pari di Giovanni Battista che, puntando il dito verso Cristo che passava, disse: “Ecco l'Agnello di Dio!” Un umile servitore capace dei gesti meno prevedibili: la ricerca spassionata dell'uomo fin dietro le sbarre di Rebibbia, l'inginocchiarsi per chiedere scusa laddove la Chiesa ha tradito l'Amore, il riconoscere in certi non credenti dal cuore agitato una passione per Cristo imbarazzante per i cristiani di routine, il sedersi accanto ai drammi della Chiesa condividendo il grido di tanti uomini: “questa non è la mia Chiesa”. E, per ultimo, il coraggio di mettersi in disparte quando la missione chiede sforzi che il fisico e lo spirito non riescono a reggere. Da fine teologo e profondo conoscitore delle leggi che regolano il mondo e il destino ultimo degli uomini, ha cercato di dare voce a quella che è rimasta la missione decisiva per la teologia: tradurre nell'oggi la Rivelazione di Dio, ovvero far nascere negli uomini la risposta a quella domanda che interroga da sempre il cuore della storia: “che cosa dice Dio alla mia storia?”. E' forse questo uno dei meriti splendidi del suo pontificato: testimoniare che Cristo non è un concetto del quale avvalersi ma è ancora oggi un incontro che cambia l'esistenza delle persone. Fino a far nascere la nostalgia di Lui nel cuore della storia odierna.
La sua origine tedesca ha favorito i detrattori, esaltando pure un'ironia della quale seppe dimostrarsi superiore. Ne diede risposta in quell'amabilità dello sguardo e dei gesti ch'è rimasta l'evoluzione più ardita dei suoi otto anni di pontificato. Quasi a voler raccomandare al mondo credente di parlare pure della Grazia ma di farlo con grazia, ovvero con quel rispetto tenero e inverecondo di chi sa che la Verità ultima non è un'idea da custodire in tasca ma una Persona da far incontrare. Per fare di una storia individuale una storia condivisa.
Celestino V passò alla storia come il Papa che fece il gran rifiuto. Non sappiamo come la storia di domani leggerà il pontificato di Benedetto XVI. Ciò che davvero conta, però, è il valore simbolico dei gesti. Quel simbolismo che tanto fece amare ai giovani Giovanni Paolo II, è oggi lo stesso simbolismo che fa di Benedetto XVI un maestro di responsabilità e di educazione. Perchè l'importante nella storia (della Chiesa) non è comandare bensì obbedire a quella voce della coscienza che ancor oggi supplica i credenti a non fare del cristianesimo un gioco in scatola.
Chapeau, Benedetto XVI!